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Ora legale: un’ora in meno di sonno, un’ora in più di luce.

Ma cosa c’entra l’energia?  

Ogni anno, puntuali come una sveglia al lunedì mattina, ci ritroviamo a spostare le lancette un’ora avanti. Salutiamo l’ora solare e diamo il benvenuto all’ora legale, con tutte le sue promesse di giornate più lunghe, aperitivi al tramonto e… qualche occhiaia in più la mattina.

Ma dietro a questo semplice gesto c’è molto di più di una routine stagionale: c’è una vera e propria strategia che ha a che fare con i consumi, l’ambiente e, ovviamente , il mondo dell’energia.

Ma perché si cambia l’ora, esattamente?  

L’idea non è recente. Risale addirittura al 1784, quando Benjamin Franklin (sì, proprio quello del parafulmine!) suggerì che svegliarsi prima avrebbe permesso di sfruttare meglio la luce naturale del sole, risparmiando candele.
Oggi le candele le accendiamo solo per fare atmosfera, ma il principio resta valido.

L’ora legale nasce proprio per ottimizzare l’uso della luce solare e ridurre il tempo in cui, durante la giornata, abbiamo bisogno dell’illuminazione artificiale.

L’impatto (vero) sull’energia

Passando all’ora legale, le giornate “sembrano” più lunghe. Non che il Sole stia in cielo di più, ma semplicemente, sfruttiamo meglio le ore di luce spostando le attività un’ora in avanti.

Risultato? In teoria, meno consumo di energia elettrica per l’illuminazione domestica e pubblica nelle ore serali. Nei mesi in cui è in vigore (da fine marzo a fine ottobre), il risparmio energetico a livello nazionale può anche essere significativo.

Secondo Terna, il gestore della rete elettrica italiana, nel 2023 il passaggio all’ora legale ha permesso un risparmio energetico pari a circa 370 milioni di kilowattora. Per intenderci, è l’equivalente del consumo medio annuo di oltre 130.000 famiglie italiane. Mica male per un semplice cambio d’orario, no?

Ma vale ancora la pena?

Negli ultimi anni il dibattito sull’ora legale si è intensificato.
C’è chi propone di adottarla tutto l’anno, evidenziando i potenziali benefici in termini di risparmio energetico, maggiore esposizione alla luce solare e impatti positivi su benessere e produttività.

Altri, invece, ne chiedono l’abolizione, sottolineando gli effetti negativi sul ritmo sonno-veglia, sul metabolismo e sulla salute, oltre alla scarsa incidenza sui consumi energetici grazie all’efficienza degli impianti moderni.

La Commissione Europea ha avviato nel 2018 una consultazione pubblica sul tema, dalla quale è emersa una maggioranza favorevole alla fine del cambio stagionale. Tuttavia, l’iter si è fermato e, al momento, ogni Paese continua a gestire autonomamente la questione.

Per ora, dunque, si procede come sempre: due cambi all’anno, tra ora solare e ora legale.

E per noi di Società Elettrica?

Per noi, ogni occasione è buona per parlare di energia in modo consapevole, con l’obiettivo di rendere sempre più persone informate sulle dinamiche del consumo e sulle scelte che possono fare la differenza – anche quelle all’apparenza più piccole, come sapere perché si cambia l’ora.

L’ora legale è un piccolo ma concreto esempio di come l’efficienza energetica non sia solo una questione tecnologica, ma anche culturale.

In conclusione

Sì, abbiamo perso un’ora di sonno. Ma abbiamo guadagnato un’ora di luce.
E nel mondo dell’energia, ogni ora conta. ⚡

Vuoi scoprire di più su come funzionano i consumi e cosa puoi fare per usarli meglio?

Torna a trovarci sul blog di Società Elettrica: qui l’energia è anche una questione di consapevolezza.

 

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Ora Solare: dormire di più per risparmiare

Pronti a giocare con le lancette? È di nuovo quel periodo dell’anno in cui l’ora legale e l’ora solare fanno il loro solito scambio di posti! 

Tutto è iniziato per sfruttare meglio la luce naturale e risparmiare energia, ma questo cambiamento ci porta anche qualche piccola modifica nelle nostre routine, influisce anche sui consumi e… sulla bolletta! 

Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024, dovremo spostare le lancette indietro di un’ora.
Dalle 3 alle 2 

Buone notizie: dormiremo un’ora in più! 
Ma meno buone notizie: le giornate si accorciano e avremo 60 minuti di luce in più al mattino, ma meno sole nel pomeriggio. 

L’ora solare è quel periodo in cui i nostri orologi seguono il fuso orario standard, senza “trucchetti” per farci godere di più ore di luce serale. Questo accade ogni anno in autunno, quando l’ora legale cede il passo all’ora solare per adattarci al ritmo naturale del ciclo luce-buio. E non temete, l’ora legale tornerà a marzo 2025, quando ci toccherà spostare di nuovo le lancette avanti di un’ora. 

 

MA COSA CENTRA IL CAMBIO D’ORA CON I CONSUMI ENERGETICI? 

L’ora legale è stata introdotta principalmente per i consumi energetici infatti, durante i mesi in cui ci accompagna, sfruttiamo meglio la luce naturale della sera e accendiamo meno lampadine.  

Risultato? Secondo Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana, durante i sette mesi di ora legale del 2023, l’Italia, ha risparmiato la bellezza di 370 milioni di kilowattora.  

In pratica, quanto serve a far brillare di energia 150.000 famiglie per un anno intero!
E se parliamo di soldi, il risparmio è di circa 90 milioni di euro. 
Ma non è tutto: 170.000 tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera! 
E dal 2004 a oggi, l’ora legale ci ha fatto risparmiare 11,7 miliardi di kilowattora, che si traducono in 2,2 miliardi di euro.  

Morale della storia?

L’ora legale è l’amica che fa risparmiare e protegge l’ambiente, tutto con un semplice “spostamento” di lancette. 

Non pensiamo però che l’ora solare, aldilà del piacevole recupero di sonno, sia una cosa totalmente negativa in termini energetici, dato che svegliarsi troppo presto in pieno inverno, comporterebbe la necessità di accendere le luci quando la mattina, tarda ad albeggiare. 

Chiaramente è un risparmio davvero contenuto rispetto a quello ottenibile con l’ora solare, perché nel periodo invernale comunque le ore disponibili per godere della risparmievole luce naturale sono decisamente ridotte. 

 

SOCIETA’ ELETTRICA NON SI “DISCOSTA” 

 Che si spostino o meno le lancette, con Società Elettrica il risparmio è garantito tutto l’anno
Mentre gli altri si fanno mille problemi su ottobre e aprile, noi ti assicuriamo bollette leggere senza trucchi di orologio. 
Vuoi risparmiare davvero e goderti l’energia in modo chiaro e trasparente? 

 Affidati a noi: accendi il risparmio e spegni le preoccupazioni, 365 giorni l’anno! 

 (Ottobre e aprile sono i mesi “di passaggio” tra l’inverno e l’estate, in cui il risparmio legato all’ora legale è più evidente) 

 

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Aumento di potenza: i più forti non hanno paura del buio!

Hai mai visto la tua lavatrice fermarsi in pieno lavaggio, il tuo display diventare nero nel bel mezzo della tua serie preferita o il forno spegnersi nel mentre della cottura di quel dolce preparato con immensa diligenza? 

Se sì, potresti aver avuto a che fare con una piccola e fastidiosa interruzione di corrente dovuta all’esubero di potenza 

Di cosa parliamo?
Facciamo Luce insieme! 

aumentare kw contatore

“È scattato il contatore!!” 

Ci siamo passati tutti: phon, lavastoviglie e forno accesi contemporaneamente e.. Blackout! 

La causa? Probabilmente una potenza contrattuale che non regge tutte le tue attività elettriche.  

Solitamente i contatori domestici hanno di default una potenza contrattuale di 3 chilowatt (quindi una potenza disponibile di 3.3kW) superati i quali il contatore “scatta”. 

 

Cosa fare in questo caso? 

Sul momento ti basterà spegnere qualche elettrodomestico e rialzare la levetta del contatore ma per evitare questo fastidioso inconveniente potresti valutare di richiedere una pratica di aumento di potenza. 

Ma quando questa è davvero necessaria? potenza max prelevata contatore

Questa è una valutazione che deve essere presa in base ai tuoi consumi abituali e dal momento che noi di Società Elettrica amiamo semplificare le cose difficili, abbiamo inserito in fattura un grafico (vedi immagine) che riporta i picchi della potenza massima prelevata nel periodo di competenza della fattura stessa. 

Se questi picchi si avvicinano troppo alla tua potenza disponibile (anch’essa riportata in bolletta) beh, mi spiace dirtelo, ma sei a rischio blackout. 

 

Attenzione al portafoglio 

Aumentare la potenza non è gratuito, e non parliamo solo del costo iniziale della fattura di pratica (69.90€ + iva per ogni kW aggiunto).
Una potenza maggiore significa anche un incremento della quota fissa sulla bolletta. 
Quindi, prima di premere il pulsante “upgrade”, chiediti: serve davvero?  

 

La nostra filosofia: consigli su misura 

Il bello di affidarsi a Società Elettrica è proprio questo: non ci limitiamo a venderti un servizio. 
Il tuo consulente personale analizza per te i consumi fatturati in bolletta e li confronta con le tue abitudini.
Ti consiglia, in questo caso, se hai davvero bisogno di un upgrade, se ti serve solo gestire meglio l’uso degli elettrodomestici o addirittura se necessiti di una diminuzione di potenza (cosa che ti porterebbe a risparmiare sui costi fissi in fattura). 

È un vero personal trainer… ma dell’energia! 

Non aspettare gennaio come per l’iscrizione in palestra.
Contattaci e scopri come rendere più “potente” la tua bolletta senza rischi! 

 

 

 

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Consumi REALI e consumi STIMATI Gas/Luce: quali sono le differenze?

Il mondo dell’energia è un labirinto di normative e termini tecnici che ti portano ad una confusione totale? 
Niente panico!  

Noi, di Società Elettrica, abbiamo un obiettivo chiaro: 
spiegare l’energia prima di venderla…
e aiutarti a risparmiare.

Oggi parliamo di una delle differenze più comuni (e spesso più confuse): quella tra consumi reali (effettivi) e consumi stimati GAS e LUCE. 

Se queste parole ti fanno pensare a calcoli complicati, preparati a cambiare idea.  

Cosa significano davvero? Perché può capitare di ricevere bollette senza dati “reali”? 
Come vengono calcolati i consumi stimati? 

Vediamo insieme come capire davvero cosa stai consumando e come farlo senza complicazioni! 

 Partiamo dalle basi e… facciamo Luce! 

 

DA DOVE PARTE TUTTO? 

La risposta è semplice: dal contatore!
Il suo compito principale? Tener traccia dei tuoi consumi.  

In Italia esistono diversi tipi di contatori, con differenze rilevanti tra quelli per la luce e quelli per il gas. 

Partiamo dai contatori del gas; ce ne sono di due tipi: 

  • I contatori meccanici (chiamati anche tradizionali)
    Per leggere i consumi su questi contatori serve un “occhio di riguardo”: gli stessi, infatti, non comunicano da remoto; la lettura deve essere comunicata da te o fatta in presenza di un tecnico.
     
  • I contatori elettronici
    Somigliano ai tradizionali ma permettono la lettura a distanza (comunicano, per intenderci, il consumo direttamente al Distributore Locale) 

 

Passiamo ai contatori della luce; in questo caso ne abbiamo tre: 

  • Il contatore meccanico
    Modello ormai raro in Italia, richiede una lettura manuale. 
  • Il contatore elettronico 1G
    Permette la lettura a distanza e suddivide i consumi per fasce orarie.  
  • Il contatore elettronico 2G
    Invia al fornitore i dati dei consumi quotidianamente. 
    In questo modo, puoi avere una panoramica, quasi in tempo reale, di quanta energia stai utilizzando.  

Tuttavia, questi dati non sono “ufficiali”. Non possono essere, quindi, usati direttamente per l’emissione delle bollette; per la fatturazione, infatti, dobbiamo attendere la lettura finale del Distributore Locale. 

 

MA CHE RUOLO HA, QUINDI, IL DL (Distributore Locale) NELLA CATENA DELLA FATTURAZIONE? 

È lui che si occupa di tutto ciò che è inerente “l’oggetto” contatore:
lo installa, lo rimuove, lo sposta, si occupa della sua manutenzione, aumenta la potenza e la diminuisce, ma soprattutto, è lui che comunica a noi (al fornitore) i consumi. 

La chiave sta proprio qui: possiamo, quindi, considerare reali solo i consumi comunicati e confermati dal Distributore.
Ma che succede se il Distributore non comunica in tempo la lettura “ufficiale” per la fatturazione?  

Non possiamo di certo permetterci ritardi nell’emissione delle bollette: le scadenze e le tempistiche di pagamento si accavallerebbero creando disagi per i consumatori. 

 

SI PASSA ALLA FAMOSA LETTURA STIMATA

A volte, una lettura stimata può darti un’idea piuttosto accurata dei consumi. 
Le stime, infatti, si basano su calcoli precisi e su diversi fattori: la stagione, il tipo di cliente, i consumi passati e i costi fissi stabiliti per legge.
Ma cosa ti garantisce che queste stime non siano “gonfiate”?  

Come Fornitori siamo obbligati per legge a basarci sui dati ufficiali che riceviamo dal Distributore.  

Tutti i consumi stimati, quindi, prima o poi, DEVONO essere ricalcolati su questi dati; ed è qui che entra in gioco il conguaglio
Una volta ricevuti i consumi reali, elaboriamo una bolletta di conguaglio.
Il suo compito? Correggere la differenza tra ciò che era stato previsto e ciò che è stato realmente consumato.  

Questa, quindi, potrà essere a debito, se hai consumato più di quanto stimato, o a credito, se invece hai usato meno energia del previsto. 

 

Così la domanda sorge spontanea:
“E SE MANDO L’AUTOLETTURA?”  

Eccola qui la soluzione:
semplice e luminosa come la luce di un faro in questa tempesta di informazioni.
 

Scarica l’app di Elettrica e comunica facilmente le tue letture l’ultimo giorno del mese o il primo del successivo: non avrai più sorprese in bolletta, nessun conguaglione di fine anno e soprattutto non dovrai più metterti seduto con carta, penna e calcolatrice a fare infiniti calcoli inutili. 

Hai ancora dubbi? 
C’è solo una spiegazione: non sei ancora cliente di Società Elettrica! 

Mettici alla prova con gli enigmi più intricati, resterai stupito dalla semplicità delle nostre soluzioni. 

 

 

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Per una CASA efficiente ci vuole… CLASSE!

Pensavi che solo gli elettrodomestici avessero una classe energetica Beh non è così!  

 Anche le abitazioni “consumano energia” e non in modo uniforme: tutto dipende dai materiali usati nella costruzione, dal periodo in cui sono state edificate e dalle soluzioni adottate per il riscaldamento e il raffreddamento.  

Questa è un’informazione molto importante se stai pensando di comprare, vendere o affittare un immobile, poiché la classe energetica incide direttamente sulle bollette, e quindi sul valore della casa.  Ma non è solo una questione di soldi: un’abitazione più efficiente è anche meno dannosa per l’ambiente.

Quindi, quali sono le case che massimizzano l’efficienza energetica? E come possiamo misurare il loro rendimento energetico?  

Scopriamolo insieme! 

LE “FONDAMENTA”: COS E’ LA CLASSE ENERGETICA CASE? 

La classe energetica di una casa o immobile, rappresenta sia una certificazione che un sistema di classificazione. 
Attesta, da un lato, l’efficienza con cui una casa consuma energia: più è bassa più ci sarà uno spreco di risorse. 
Dall’altro, la classe energetica suddivide le abitazioni in dieci categorie distinte.  

Per determinarla, si considerano principalmente due fattori: 

  • L’indice di prestazione energetica (EP), che valuta il consumo energetico totale o parziale dell’abitazione, tenendo conto dei consumi per il riscaldamento, il raffreddamento e la produzione di acqua calda per uso domestico. 

  • Un punteggio da 1 a 10, dove 1 indica una scarsa efficienza energetica e 10 la miglior efficienza energetica

Il calcolo può tener conto dei materiali di costruzione, dei serramenti e delle eventuali fonti di energia rinnovabili installate nell’abitazione.
Tutte queste informazioni sono riportate nell’attestato di prestazione energetica della casa. 

DIAMO UN PO’ DI NUMERI, ANZI DI LETTERE

Scopriamo insieme le peculiarità delle classi energetiche per capire cosa influisce sulla capacità di una casa di gestire bene l’energia. 

 

Classe energetica G: a tutto spreco!  

Questi edifici, generalmente più vecchi di 40 anni, sono dei veri campioni nel disperdere energia, sia per il riscaldamento che per il raffreddamento.  

  • Punteggio: 1 
  • EP: superiore a 3,50 

 

Classe energetica E: Questi edifici di solito hanno impianti di riscaldamento a metano e un isolamento termico migliore rispetto alla classe G, ma la loro efficienza lascia a desiderare.  

È come usare una coperta troppo corta che lascia necessariamente qualcosa scoperta! 

Punteggio: 3 

  • Consumo massimo: fino a 2,60 EP 
  • Consumo minimo: pari o superiore a 2,00 EP 

 

Classe energetica C: qui le cose iniziano a migliorare!  

Gli edifici in questa categoria hanno ricevuto qualche aggiornamento energetico, con impianti a gas sostituiti da caldaie a condensazione, termosifoni con valvole termostatiche e un buon isolamento.  

  • Punteggio: 5 
  • Consumo massimo: fino a 1,50 EP 
  • Consumo minimo: pari o superiore a 1,20 EP 

 

Classe energetica B: qui troviamo case recenti o ristrutturate per essere super efficienti! Efficienza che si riflette direttamente in bolletta (e sì, anche l’aria è più pulita).  

  • Punteggio: 6 
  • Consumo massimo: fino a 1,20 EP 
  • Consumo minimo: pari o superiore a 1,00 EP 

 

Classe energetica A: ecco la queen!  

Questa classe si divide in quattro sottocategorie (da A1 a A4) e rappresenta il massimo dell’efficienza.  

Le case qui hanno un isolamento termico eccezionale, impianti di riscaldamento e raffreddamento super efficienti, serramenti di alta qualità e persino elettrodomestici di classe A.  

  • Punteggio: da 7 a 10 
  • EP: da un massimo di 1,00 a un minimo di 0,40 

 

VUOI PROVARE L’ARRAMPICATA? 

Per migliorare l’efficienza energetica della tua casa ci sono tanti interventi che puoi fare, e il bello è che puoi realizzarli uno alla volta!

Ecco alcune idee: 

  • Isolamento termico: metti al sicuro pareti, tetto e pavimenti per trattenere il caldo d’inverno e il fresco d’estate, senza dispersioni inutili.
  • Nuovi infissi: sostituire le vecchie finestre con modelli più moderni riduce la dispersione di calore e fa lavorare meno i tuoi sistemi di riscaldamento e raffreddamento.
  • Impianti efficienti: scegli caldaie a condensazione o, meglio ancora, pompe di calore, perfette sia d’inverno che d’estate. Se riesci, puoi anche dire addio al gas!
  • Energie rinnovabili: dai un taglio ai costi e all’inquinamento installando pannelli fotovoltaici o un impianto solare termico (al fotovoltaico possiamo pensarci anche noi!).

Dopo aver apportato questi miglioramenti, richiedi un certificato energetico
Anche se non hai intenzione di vendere o affittare, ti aiuterà a scoprire quanto sei vicino alla massima efficienza e ovviamente a risparmiare e ad inquinare di meno (che non guasta mai!). 

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Differenze tra Distributore e fornitore energia

Fornitore VS Distributore: chi fa cosa?

Quando azioniamo la macchinetta del caffè al mattino, avviamo il computer per una maratona di serie TV o accendiamo il phon per sistemarci i capelli, mettiamo in funzione una “macchina complessa”.

Vi siete mai chiesti chi c’è dietro questo straordinario gioco dell’energia?
Dopo la sua produzione, l’energia inizia una lunga avventura!
Deve viaggiare attraverso un’infrastruttura di reti intricate, come se stesse correndo una gara, fino ad arrivare al contatore di casa. Qui, viene prelevata, in base ad ogni singola esigenza, ed il suo consumo viene letto e comunicato per calcolare ed emettere la fattura. Questa assume i tratti caratteristici del fornitore che la lavora per poi essere recapitata come una lettera d’amore (o minatoria) nella buca delle lettere o sul cellulare (inutile dire che se la fattura è stata emessa da noi di Società Elettrica rievocherà la trama di un romanzo rosa).

 

Tornando a noi, chi sono, quindi, gli interpreti di questo gioco?

Sicuramente il podio va al duello tra FORNITORE e DISTRIBUTORE Energia.

Facciamo Luce sui loro ruoli:

 

DISTRIBUTORE ENERGIA

Immagina il distributore come un “ponte energetico”: è lui che porta l’energia fino a casa tua.

Si tratta dell’ente che monitora le reti a livello locale e si occupa di tutti gli interventi sul tuo contatore, oltre che delle pratiche amministrative legate alla fornitura.

Si ma… cosa fa?

  • Legge i consumi dal tuo contatore e li trasmette al fornitore.
  • Si occupa del contatore in tutte le sue fasi: lo installa, lo attiva, lo disattiva, lo ripara e interviene in caso di malfunzionamenti.
  • Regola vari aspetti della tua fornitura, come la potenza o il tipo di contratto, e gestisce anche i cambi d’intestazione.

Attenzione però, tutto questo non lo fa sotto tuo “invito”; è sempre il fornitore a fare da tramite.

Piccolo appunto, non puoi scegliere il tuo distributore: ogni località ha il suo (sei di Bari? il tuo DL è e-distribuzione, sei della BAT? Devi rivolgerti ad AMET, etc)

FORNITORE ENERGIA

Il fornitore di energia è colui che ti invia la famosissima bolletta, calcolata in base ai consumi trasmessi dal distributore, all’andamento del mercato e ai costi fissi regolati dall’ARERA.

Siamo noi la tua voce nelle orecchie del distributore locale e, non per vantarci, ma ne abbiamo vinte di competizioni canore in tutti questi anni!

QUINDI CHI NE ESCE VINCITORE?

Nessuno, semplicemente nel mondo dell’energia, chi ti porta l’elettricità a casa e chi te la vende sono come due amici che fanno lavori diversi.

Ma perché questa mancata sovrapposizione dei ruoli? La ragione è semplice: si vuole tenere lontano un nemico chiamato “monopolio”. Se esistesse un’unica azienda a gestire tutto, potremmo trovarci in una situazione un po’ scomoda, senza concorrenti e, quindi, senza trasparenza.

Il bello di tutto questo? Con il mercato libero sei tu a scegliere il fornitore che preferisci in base al tuo personalissimo ritmo.

Con Elettrica niente musichette snervanti e attese infinite, niente rimbalzi da un centralino all’altro, niente offerte ambigue e risposte contraddittorie.

Vieni a scatenarti in pista con noi!

E se sei timido, mettici pure alla prova, troveremo insieme il beat più giusto per te.

 

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consigli risparmio piscine fuori terra

Piscine fuori terra: consigli e risparmio energetico

Con il caldo estivo, spesso ci si ritrova a valutare l’acquisto e l’utilizzo di una piscina fuori terra, adatta al divertimento di tutta la famiglia anche se non si dispone di spazio e risorse economiche per una più onerosa piscina interrata.

Per evitare che l’acqua si sporchi, costringendo un costante ricambio occorre far dotare la piscina di una pompa di filtraggio, la quale ovviamente dovrà lavorare molte ore al giorno, costituendo così una vera e propria incognita sui consumi finali.

Noi di Elettrica vogliamo far luce sulle spese legate all’elettricità per capire se una piscina è effettivamente un’idea proibitiva o una sfiziosa alternativa ai noiosi pellegrinaggi verso gli stabilimenti balneari.

Consiglio pompe di filtraggio

Partiamo col dire che, per quanto riguarda le pompe di filtraggio, i sistemi a sabbia sono la migliore scelta d’acquisto in quanto ottimizzano i costi e la manutenzione dell’acqua della piscina.

A questo punto, facciamo un esempio e cerchiamo di calcolarne i consumi.

Esempio e Calcolo Consumi

Un filtro a sabbia da circa 10/15 metri cubi/ora ha una pompa da circa 1,25cv con un consumo medio stimato intorno ai 0.91kW/h. (poco meno di 1kW/h)
Considerando che generalmente un filtraggio ottimale lo si ottiene con la pompa attiva per circa 8 ore al giorno, è facile capire i costi quotidiani energetici.
Basterà arrotondare per eccesso il consumo ad 1kW/h e moltiplicarne il costo previsto dal proprio contratto per le 8 ore di utilizzo.

Supponiamo quindi di avere una tariffa mono oraria da 0,25€ ogni 1000Wh:
la piscina fuori terra con filtro a sabbia costerà quindi poco meno di 2€ al giorno.

Secondo voi è un comfort in cui val la pena di tuffarsi?

Fatecelo sapere e… buone vacanze, con piscina o senza, purché siano controcorrente!

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efficientamento energetico

Efficientamento Energetico Imprese Casa Risparmio

Cos’è l’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO?

Molti pensano che coincida con il concetto di “risparmio energetico”, ma non è propriamente così.

L’efficientamento NON mira infatti a “risparmiare”, ma ad impiegare l’energia al meglio, riducendone i costi e le emissioni inquinanti e/o eventuali dispersioni.

efficientamento energetico

Ciò significa che si cerca di ridurre i consumi energetici di un edificio o di un’attività senza compromettere la qualità del servizio o del prodotto offerto.

L’efficienza energetica può essere raggiunta attraverso l’installazione di pannelli solari, pompe di calore, caldaie a condensazione, opere di coibentazione, sostituzione degli infissi e delle lampadine a incandescenza con quelle a LED, sostituzione dei termosifoni con i termocamini e l’installazione di impianti di climatizzazione o di fonti rinnovabili.

L’efficientamento energetico difatti, migliora il rapporto tra energia immessa e rendimento espressi in termini di produzione o consumi, senza compromettere le prestazioni.

Impianto canalizzato pro e contro

Impianto canalizzato caldo freddo pro e contro

Più grande non significa più costoso (in termini di energia).

Per la rubrica “Facciamo Luce” spazziamo via con una ventata d’aria freschissima un falso mito della climatizzazione.

Gli impianti di condizionamento canalizzati consumano di più?

FALSO!

Risulta più efficiente un impianto canalizzato a parità di potenza, rispetto ad un sistema analogo con split a parete, sia grazie ad una differente tipologia costruttiva ma soprattutto perché l’aria refrigerante viene prodotta da un’unica macchina.

Un sistema di climatizzazione canalizzata, consuma meno della somma di tanti split separati che forniscono un equivalente grado di climatizzazione perché non tutti gli ambienti della casa, specialmente se sono di dimensioni differenti, necessitano di ricevere la stessa quantità di aria.

Il basso consumo energetico, permette di ammortizzare in tempi rapidi le spese iniziali d’acquisto e installazione che sono la vera nota dolente di questa tipologia d’impianto.

Riassumendo:

  • PRO = Ottime Performance e Consumi ridotti con Risparmio Energetico
  • CONTRO = Costi di spesa iniziale per l’acquisto e l’installazione

Quindi, se si dispone di climatizzazione canalizzata, la si può usare senza subire la paura di consumi vertiginosi, avendo però piena cura di utilizzare l’energia in modo intelligente e parsimonioso… come?

Seguendo i consigli di Società Elettrica!

 

 

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differenza tra voltura e subentro

Differenza tra Voltura e Subentro

VOLTURA e SUBENTRO

Errore comune, dato che si tratta di un’operazione rara e sporadica, confondere i termini VOLTURA e SUBENTRO.
Di fatto si tratta di diventar intestatari di una utenza preesistente in entrambi i casi, quindi è plausibile un margine di confusione.

Proviamo quindi a semplificare i due concetti:
differenza tra voltura e subentro

– VOLTURA – da te a me
Si parla di VOLTURA quando abbiamo un’utenza già connessa alla rete elettrica o del gas naturale alla quale bisogna cambiare solamente l’intestatario.
Si tratta quindi di un’utenza attiva alla quale NON sono stati apposti sigilli per impedirne l’utilizzo, alla quale viene fatta richiesta di voltura come trasferimento dell’utenza.

– SUBENTRO – da disattivo ad attivo
Si parla di SUBENTRO quando abbiamo un’utenza disconnessa, per la quale è necessaria la riattivazione del contatore cessato.
Capita soprattutto quando ci si trasferisce in un appartamento nel quale il contatore è stato disattivato prima della vendita dell’immobile, nell’attesa di un nuovo proprietario.

Ricapitoliamo
VOLTURA: passaggio da un’intestatario ad un altro
SUBENTRO: riattivazione di un contatore chiuso con contratto cessato

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